Digital Marketing, fashion management, Fashion Marketing, Marketing 4.0, Marketing del Punto Vendita, Tendenze Moda

Retail moda in crisi: cause, cambiamenti e prime soluzioni per ripartire

Negli ultimi anni il mondo del retail, in particolare quello di abbigliamento e calzature, sta vivendo un periodo di forte instabilità. Chi gestisce un negozio lo sa: il calo delle vendite non è più solo un’eccezione, ma una realtà costante.

Ma perché sta succedendo questo? E soprattutto: è una crisi definitiva o provvisoria?
In questo articolo iniziamo a fare chiarezza, per poi approfondire nei prossimi post soluzioni più dettagliate.

Le cause principali del calo delle vendite

1. Cambiamento delle stagioni e delle abitudini di acquisto

Oggi l’inverno arriva tardi e l’estate si fa attendere: le persone rimandano gli acquisti stagionali, acquistano più “quando serve” che “in previsione”. Questo rende difficile per i negozianti programmare gli stock e i saldi, aumentando il rischio di rimanenze e abbassando i margini.

2. Evoluzione digitale e cambiamento dei consumatori

Come spiega Kotler nel suo libro Marketing 6.0, i clienti di oggi sono molto più informati, impazienti e alla ricerca di esperienze personalizzate. Il vecchio modello di vendita basato solo su prodotto e prezzo non basta più. I clienti vogliono relazioni, emozioni, valori.

3. Concorrenza dell’online

Non è solo questione di prezzo: l’e-commerce offre varietà, velocità, comodità. Chi compra online spesso lo fa perché trova offerte su misura e un’esperienza più coinvolgente di quella che sperimenta in negozio.

4. Incertezza economica e paura di spendere

L’inflazione, l’instabilità economica e la sfiducia verso il futuro spingono i consumatori a frenare gli acquisti “superflui” come moda e accessori, privilegiando beni più essenziali.



Questa crisi è definitiva?

No, non è definitiva, ma richiede un grande adattamento.
Chi riuscirà a innovarsi, leggere i nuovi bisogni e cambiare il modo di vendere, potrà non solo sopravvivere, ma anche crescere.
Il retail fisico non morirà, ma cambierà pelle: sarà sempre più esperienziale, omnicanale, e centrato sulla persona prima ancora che sul prodotto.



Alcune soluzioni da cui partire

Nel nostro blog affronteremo ogni soluzione in modo approfondito. Intanto, ecco alcune idee chiave:

Ripensare il calendario di vendita, seguendo il clima reale più che le stagioni “tradizionali”.

Creare esperienze nei negozi: eventi, personal shopper, serate a tema.

Integrare online e offline, anche solo con WhatsApp, vetrine social o piccoli e-commerce.

Costruire una community di clienti fedeli, più che inseguire solo nuovi clienti.

Differenziare l’offerta puntando su brand particolari, capsule collection, personalizzazione.

Formarsi sul marketing moderno: il cliente va conosciuto meglio e gestito in modo più empatico.


In conclusione:


Il cambiamento fa paura, ma è anche una grande opportunità.
Nei prossimi articoli parleremo più nel dettaglio di come puoi adattare il tuo negozio a questo nuovo mercato.

Resta connesso!

Fashion Marketing, Senza categoria

I negozi 4.0: non si torna indietro

“Il Retail 4.0 è l’ultima frontiera della distribuzione multicanale (o omnicanale). I diversi format sfruttano il mondo fisico e il mondo virtuale, il cloud e la mobility, scegliendo sempre più spesso soluzioni ibride e convergenti. Si compra online e si ritira in store, si sceglie in store e se la merce non c’è si ordina online, si acquista in rete ma se l’oggetto non piace si va in negozio a restituirlo. I negozi, sempre più connessi e comunicanti, offrono ai clienti varie formule per consultare le informazioni online: totem, tablet, specchi e pareti interattive ma anche app e soluzioni come Qr code e beacon.”

Scopri di più su: https://www.economyup.it/retail/retail-4-0/

retail40.713x365

Digital Marketing, Marketing del Punto Vendita

QUALITA’ NON QUANTITA’, LEAD NON FOLLOWER!

Followers

La corsa per avere più “mi piace” sulla pagina aziendale di Facebook o “follower” su Twitter, molto spesso porta a concentrarsi soltanto sul numero e non sulla qualità della propria rete online.

Ieri un cliente mi ha chiamato preoccupato perché un suo competitor era riuscito ad avere 1000 mi piace su Facebook in un giorno con un servizio a pagamento.  La mia reazione è stata: “meglio i tuoi 10 follower giornalieri che volontariamente seguono la tua attività e risiedono nel territorio di tuo interesse o 1000 che sono stati pagati, presi da ogni parte del mondo e che non si interesseranno mai ai tuoi prodotti?”

La risposta è stata: “hai ragione”.

Ciò che conta per il Marketing è raggiungere il target obiettivo, concentrare le energie e non disperdere tempo e soldi: investite in questo!