Comportamento Consumatori, Marketing del Punto Vendita

MARKETING DEL PUNTO VENDITA: come riemergere dalla crisi sconfiggendo la concorrenza.

immagine-31

Il tuo negozio è il migliore, i tuoi prodotti sono i più giusti e la causa degli scarsi incassi è del cambiamento climatico, della politica e della crisi economica. E’ questo che pensi?

In parte stiamo vivendo una situazione storicamente disastrosa, ma mi capita spesso di intervistare imprenditori allo sbaraglio, troppo disorientati per affrontare la crisi e la concorrenza spietata.

Esportiamo? Cambiamo settore? Ampliamo l’offerta di prodotti? Creiamo un’ e-commerce?

 DISINFORMAZIONE E SCARSA DECISIONE!

Sarebbe più logico partire dal marketing tradizionale, dalla valorizzazione del punto vendita, dalle promozioni/eventi in-store…

Gli strumenti online non sono che un estensione, un rafforzamento di quelle offline, non una sostituzione!

Se si punta sul prezzo al ribasso, è assai difficile riuscire ad ottenere un vantaggio competitivo di lungo periodo. I consumatori prestano sì attenzione alle proprie tasche, ma si concentrano anche su aspetti diversi come la qualità, la personalizzazione, la provenienza, l’esperienza d’acquisto.  Devono essere fieri di camminare con la busta del negozio nel quale hanno appena comprato. Un semplice sacchetto di carta deve rappresentarli e dire al mondo cosa sono e dove acquistano.

 

 

Comportamento Consumatori, Digital Marketing, Marketing del Punto Vendita

I NEGOZIANTI E I LORO PENSIERI ERRATI SULLE STRATEGIE DI MARKETING

partita

Sono un consulente Marketing che per lavoro visita quotidianamente numerosi punti vendita. Guardo le vetrine, osservo l’assortimento, monitoro le attività aziendali online e soprattutto…intervisto quegli abili  impre-venditori chiamati banalmente “negozianti”.

Ammiro fortemente questa categoria di professionisti che hanno in comune il desiderio di indipendenza, la flessibilità e la dinamicità, la conoscenza del territorio e del prodotto, la creatività, le tecniche di comunicazione e di vendita. Sono i primi a subire qualsiasi crisi, avendo però le capacità per reagire in maniera tempestiva.

Purtroppo però, ho notato alcune caratteristiche/difetti che non gli permettono di emergere facendo una sana promozione del proprio punto vendita.

La maggior parte di loro infatti, non crede nel Marketing, non lo conosce, crede di farlo o decide di fare dei piccoli tentativi.

Ecco le frasi più imbarazzanti che ho ascoltato negli ultimi mesi

“Proviamo ad aprire un e-commerce”

Un e-commerce è  investimento economico e di tempo non indifferente. Un buon e-commerce costa anche 5.000 euro. Poi serve un budget giornaliero da investire per promuoverlo e una seria attività online per farlo girare.

“Creiamo un profilo Facebook, anzi una pagina, anzi torniamo al profilo. Proviamo con Twitter, Linekdin, Google +, un Sito, un Blog, un e-commerce, facciamo Pubblicità online”

Per prima cosa occorre ideare una strategia iniziale su come e dove muoversi. Secondo poi, è molto importante individuare le risorse preposte alla gestione dei Social. Bisogna dedicare almeno 2-3 ore al giorno del proprio tempo se si vogliono vedere dei minimi risultati. Occorre comprendere come parlare e dove parlare alla propria clientela, non imitando obbligatoriamente chi sembra avere successo online. Molto spesso dietro  5000 “mi piace”, ci sono 1.000 euro spesi per pagarli e quindi dei contatti vuoti che non portano valore alla nostra azienda.

Il nostro scopo sono i “Lead”, contatti qualificati.

Facciamo un corso di Web Marketing? Facciamolo fare a mio figlio?

Ho conseguito una Laurea Specialistica in Marketing, due Master e numerosi Corsi in materia…nonostante tutto non mi sento un esperto. Gli algoritmi cambiano, i Social Network vengono sostituiti e i Consumatori sono più attenti e si aspettano qualcosa in più dalla semplice vendita: vogliono vivere un’esperienza d’acquisto. Cosa voglio dire? Ci vuole passione e tempo, non basta un semplice corso.

 DUNQUE…CONSIGLI!

1)      Il Marketing online non sostituisce, ma arricchisce il Marketing tradizionale.

2)      Curate gli aspetti visivi, olfattivi e sonori del vostro punto vendita.

3)      Non bastano le singole apparizioni pubblicitarie (radio, internet, cartellonistica, etc) per rimanere nella mente dei consumatori, serve un piano di Marketing mirato!

4)      Chiedete consiglio ad un esperto

5)      PRENDETE DELLE DECISIONI DEFINITIVE, CREDETECI ED INVESTITE TEMPO!

RIASSUMENDO

Ho 5.000 euro da investire. Pago 800 per uno spot sulla radio locale, 1.200 per un’insegna pubblicitaria, 1.000 per un sito internet, 600 per comprare degli spazi pubblicitari su Google, 400 per Facebook e 1.000 per comprare i “mi piace” sulla mia pagina aziendale.

AVETE BUTTATO 5.000 EURO!

Ora prendete quella somma, datela ad un professionista, un bravo consulente Marketing…e vedrete!!!

Lifestyle, Marketing del Punto Vendita, News sul mondo della moda

Commessa Licenziata: “hai il seno troppo grosso, distrai i clienti”

New Jersey, USA

Lauren Odes, commessa di lingerie per un negozio statunitense, è stata licenziata in quanto a detta dei suoi datori di lavoro, avrebbe il seno troppo provocante e ciò deconcentrerebbe i clienti durante l’acquisto.  Alla ragazza, prima del licenziamento, le era stato intimato di appiattirsi il seno con del nastro adesivo o di indossare un impermeabile.  Lauren Odes, umiliata da simili richieste, ha immediatamente denunciato i suoi datori di lavoro.

Guarda il Video

 

News sul mondo della moda

CONSUMI 2013: crolla la spesa su Calzature & Abbigliamento.

 

Fare-le-scarpe-alla-crisi-le-PMI-del-calzaturiero

Nel 2013, la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 2.359 euro (-2,5% rispetto all’anno precedente). Tenuto conto dell’errore campionario (0,6%) e della dinamica inflazionistica (+1,2%), la spesa è diminuita anche in termini reali.

Il valore mediano della spesa mensile per famiglia risulta pari a 1.989 euro con una diminuzione del 4,3% rispetto al 2012, a conferma di quanto già osservato per la spesa media.

La spesa per alimentari è sostanzialmente stabile, passa da 468 a 461 euro, nonostante la diminuzione significativa di quella per la carne (-3,2%) e la messa in atto di strategie di contenimento della spesa. Nel 2013 continua ad aumentare sia la quota di famiglie che ha ridotto la qualità o la quantità dei generi alimentari acquistati (dal 62,3% del 2012 al 65%), sia quella di famiglie che si rivolge all’hard discount (dal 12,3% al 14,4%).

La spesa per beni e servizi non alimentari diminuisce del 2,7% e si attesta su 1.898 euro mensili: continuano a diminuire le spese per abbigliamento e calzature (-8,9%), quelle per tempo libero e cultura (-5,6%) e quelle per comunicazioni
(-3,5%).

La sostanziale stabilità della spesa alimentare, a fronte di una diminuzione di quella non alimentare, determina l’aumento della quota di spesa destinata ad alimentari e bevande (dal 19,4% del 2012 al 19,5% del 2013).

Il Trentino-Alto Adige, in particolare la provincia di Bolzano, è la regione con la spesa media mensile più elevata (2.968 euro), seguita dalla Lombardia (2.774 euro). Fanalino di coda, anche nel 2013, la Sicilia, con una spesa media mensile di 1.580 euro (circa 1.400 euro inferiore a quella del Trentino-Alto Adige).”

FONTE ISTAT

http://www.istat.it/it/archivio/127996

Lifestyle

Quello che non sai su ciò che mangi…

BIA

Lo sapevate che…

 

La fama del pesce utile al cervello non dipende dal fosforo, ma da un amminoacido, la tirosina, che forma alcuni neurotrasmettitori celebrali.
La spremuta di arancia, ricca di Vit. C, può portare bruciore di stomaco e risulta meno efficace del mix di frutta spremuto (es. mela, uva, arancia, mrtilli).
La carne rossa va mangiata con moderazione. Gli interessi commerciali enormi, portano soldi nelle tasche di chi consiglia di mangiarne tanta. Ormai sono scientificamente dimostrati i danni sulla salute di questo alimento.
Nei semi della mela è presente anche se in maniera limitata il cianuro…forse per questo Biancaneve è stata avvelenata!