Comportamento Consumatori, Fashion Marketing, Marketing del Punto Vendita

Come rendere il negozio più utile e più esperienziale nel 2025

Come rendere il negozio più utile e più esperienziale nel 2025

Oggi aprire le porte del negozio non è più sufficiente.
Il cliente sceglie dove andare a comprare non solo in base al prodotto, ma in base a come si sente, che esperienza vive, e cosa si porta a casa oltre al sacchetto.

Viviamo in un’epoca in cui il negozio fisico può ancora dire la sua, ma solo se riesce a diventare davvero utile e a offrire un’esperienza che valga la pena vivere.


1. Perché un cliente dovrebbe entrare proprio da te?

La domanda è semplice, ma cruciale.
Oggi il tempo è diventato prezioso. I clienti si chiedono:
“Vale la pena spostarmi, parcheggiare, entrare in negozio e spendere?”

Ecco perché un negozio deve essere utile e comodo.
Deve far risparmiare tempo, semplificare la vita, offrire soluzioni, non solo abiti o scarpe.

Cosa puoi fare tu concretamente?

  • Rendi più veloci le prove e i pagamenti
  • Offri un servizio su appuntamento o via WhatsApp
  • Cura il post-vendita (reso, cambio, assistenza)
  • Fai trovare quello che serve senza stress

2. L’esperienza conta più del prodotto

Oggi il cliente entra in negozio anche per staccare la spina, per vivere un momento piacevole, per sentirsi accolto e valorizzato.

L’esperienza fa la differenza: se è positiva, tornerà. Se è neutra, si dimenticherà.

Come creare un’esperienza che resta in mente?

  • Racconta la storia dei prodotti: chi li ha creati, come, perché
  • Organizza mini-eventi, giornate a tema, piccoli gesti d’attenzione
  • Cura atmosfera, luci, profumi, musica, ma soprattutto: le persone
  • Usa anche i social per raccontare la tua vetrina e ciò che succede in negozio

3. Tecnologia sì, ma al servizio della relazione

Non basta essere “moderni”. Serve essere connessi con le persone.
Un buon negozio oggi deve conoscere i suoi clienti, parlare con loro anche fuori dal punto vendita, e offrire un contatto umano, autentico.

Cosa puoi fare in concreto:

  • Raccogli i dati dei tuoi clienti (in modo etico) per personalizzare offerte
  • Comunica via social, ma in modo umano, non da volantino
  • Invia promemoria utili, messaggi personalizzati, contenuti di valore
  • Fai sentire i tuoi clienti importanti, non solo acquirenti

In conclusione

Nel 2025 non basta “vendere bene”.
Serve capire perché qualcuno dovrebbe sceglierti, anche solo per un paio di scarpe.
Serve offrire utilità vera ed esperienze che restano nella memoria.

Il futuro è fatto di negozi con un’anima, capaci di parlare al cliente come persona.
E chi saprà farlo, sarà ricordato, consigliato, e scelto.


👉 Nei prossimi articoli parleremo di esempi pratici e strategie semplici per trasformare il negozio in un luogo dove le persone non solo comprano, ma tornano volentieri.

Comportamento Consumatori, Digital Marketing, Eventi, Eventi e News, fashion management, Fashion Marketing, Lifestyle

Ma che succede? Perché non entra più nessuno nei negozi?

È una delle domande più frequenti che riceviamo ogni giorno:
“Sta succedendo solo a me? È normale che non entri più nessuno?”

La risposta è semplice, ma non per questo meno dura:
No, non sta succedendo solo a te. Succede da Nord a Sud, in tutte le città.


I motivi sono tanti (e tutti veri)

  • Crisi economica e incertezza generale
  • Temperature anomale e stagioni sballate
  • Un’offerta superiore alla domanda: troppi prodotti, troppi canali
  • Un profondo cambio generazionale nei comportamenti d’acquisto

E sì, è la combinazione di questi fattori a mettere in difficoltà i negozi, non solo uno.


Ma la domanda giusta da farsi è un’altra

“Perché un cliente dovrebbe uscire di casa, prendere la macchina, perdere tempo e venire proprio da me?”

Non è una provocazione. È la domanda chiave che ogni punto vendita dovrebbe farsi oggi.

Perché oggi, il tempo delle persone è diventato il vero lusso.
Il cliente è stanco, lavora tanto, ha poco tempo libero. E quando lo ha, deve trovare un motivo valido per spenderlo nel tuo negozio.


Cosa può offrire un negozio oggi?

La risposta non è nel prezzo. Non è nemmeno solo nel prodotto.

La vera risposta è in due parole:
UTILITÀ e ESPERIENZA

  • Un negozio utile risolve un problema al cliente (comodità, consulenza, servizio).
  • Un negozio esperienziale emoziona, coinvolge, sorprende.

Le vetrine non bastano più

Oggi non basta più una bella vetrina su strada.
La vetrina deve essere anche digitale: su Instagram, su WhatsApp, ovunque il cliente si trovi.

Ma nemmeno questo basta, se non c’è un motivo forte per entrare.


Conclusione

È tempo di smettere di sperare che “passi la tempesta”.
È tempo di farsi le domande giuste e ripensare il negozio dal punto di vista del cliente.

Perché se oggi non entra più nessuno, non è solo colpa della crisi.
È che nessuno entra più da chi non ha una proposta chiara, viva, utile e coinvolgente.


Nei prossimi articoli parleremo proprio di questo:

Come rendere il negozio più utile e più esperienziale.

fashion management, Fashion Marketing, Senza categoria

Capire le nuove generazioni per far vivere il negozio

Il mondo cambia in fretta, e con lui cambiano anche i clienti.
Per chi lavora nel retail di calzature e abbigliamento, restare al passo con i tempi non è più un’opzione: è una necessità.

Uno degli errori più comuni oggi è continuare a proporre le stesse strategie di sempre, senza considerare chi entra realmente in negozio o visita i profili social del punto vendita.


Chi compra oggi nei negozi?

Nel business della calzatura “civile”, ovvero quella quotidiana, da lavoro o tempo libero, i Millennials (Generazione Y) – nati tra il 1981 e il 1996 – rappresentano ancora la clientela più forte.

  • Hanno potere d’acquisto.
  • Sono professionisti nel pieno della carriera.
  • Separano il mondo online da quello offline: acquistano sul web, ma apprezzano ancora l’esperienza in negozio.
  • Sono spesso idealisti e conformisti, interessati ai beni materiali e coinvolti da esperienze emozionali.

Ma il futuro è già qui: arriva la Generazione Z

La Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012) si sta avvicinando alla piena maturità economica. E rappresenta una sfida completamente nuova per il mondo retail.

  • È una generazione pragmatica e anticonformista.
  • Non distingue tra online e offline: vive connessa e acquista in modo fluido.
  • Richiede autenticità, non pubblicità.
  • Cerca valore reale: qualità e prezzo prima del marchio.
  • Spende più in esperienze (viaggi, eventi, concerti, gaming, wellness) che in prodotti fisici.

Cosa significa tutto questo?

Significa che chi gestisce un punto vendita deve rivedere le proprie strategie.
Oggi si parla ancora ai Millennials, ma non si può più ignorare la Generazione Z, che nel giro di poco tempo dominerà il mercato.

🎯 Con la generazione Y serve un approccio emozionale
🎯 Con la generazione Z serve concretezza, autenticità e valore

E attenzione: molti Millennials stanno già adottando comportamenti simili alla Gen Z. Le due generazioni, seppur diverse, stanno convergendo su bisogni comuni: rapidità, trasparenza, esperienze, autenticità.


Conoscere il cliente finale è la chiave

Nel retail moderno, non si può più improvvisare.
Un negoziante che non conosce a fondo chi ha davanti, rischia di proporre prodotti e messaggi che non parlano più al suo pubblico.


Nei prossimi articoli approfondiremo come attrarre le nuove generazioni, e come continuare a parlare in modo efficace anche alla generazione Y, che oggi resta ancora fondamentale.

📌 Perché il cliente cambia. E il punto vendita che lo capisce, resiste e cresce.

Digital Marketing, fashion management, Fashion Marketing, Marketing 4.0, Marketing del Punto Vendita, Tendenze Moda

Retail moda in crisi: cause, cambiamenti e prime soluzioni per ripartire

Negli ultimi anni il mondo del retail, in particolare quello di abbigliamento e calzature, sta vivendo un periodo di forte instabilità. Chi gestisce un negozio lo sa: il calo delle vendite non è più solo un’eccezione, ma una realtà costante.

Ma perché sta succedendo questo? E soprattutto: è una crisi definitiva o provvisoria?
In questo articolo iniziamo a fare chiarezza, per poi approfondire nei prossimi post soluzioni più dettagliate.

Le cause principali del calo delle vendite

1. Cambiamento delle stagioni e delle abitudini di acquisto

Oggi l’inverno arriva tardi e l’estate si fa attendere: le persone rimandano gli acquisti stagionali, acquistano più “quando serve” che “in previsione”. Questo rende difficile per i negozianti programmare gli stock e i saldi, aumentando il rischio di rimanenze e abbassando i margini.

2. Evoluzione digitale e cambiamento dei consumatori

Come spiega Kotler nel suo libro Marketing 6.0, i clienti di oggi sono molto più informati, impazienti e alla ricerca di esperienze personalizzate. Il vecchio modello di vendita basato solo su prodotto e prezzo non basta più. I clienti vogliono relazioni, emozioni, valori.

3. Concorrenza dell’online

Non è solo questione di prezzo: l’e-commerce offre varietà, velocità, comodità. Chi compra online spesso lo fa perché trova offerte su misura e un’esperienza più coinvolgente di quella che sperimenta in negozio.

4. Incertezza economica e paura di spendere

L’inflazione, l’instabilità economica e la sfiducia verso il futuro spingono i consumatori a frenare gli acquisti “superflui” come moda e accessori, privilegiando beni più essenziali.



Questa crisi è definitiva?

No, non è definitiva, ma richiede un grande adattamento.
Chi riuscirà a innovarsi, leggere i nuovi bisogni e cambiare il modo di vendere, potrà non solo sopravvivere, ma anche crescere.
Il retail fisico non morirà, ma cambierà pelle: sarà sempre più esperienziale, omnicanale, e centrato sulla persona prima ancora che sul prodotto.



Alcune soluzioni da cui partire

Nel nostro blog affronteremo ogni soluzione in modo approfondito. Intanto, ecco alcune idee chiave:

Ripensare il calendario di vendita, seguendo il clima reale più che le stagioni “tradizionali”.

Creare esperienze nei negozi: eventi, personal shopper, serate a tema.

Integrare online e offline, anche solo con WhatsApp, vetrine social o piccoli e-commerce.

Costruire una community di clienti fedeli, più che inseguire solo nuovi clienti.

Differenziare l’offerta puntando su brand particolari, capsule collection, personalizzazione.

Formarsi sul marketing moderno: il cliente va conosciuto meglio e gestito in modo più empatico.


In conclusione:


Il cambiamento fa paura, ma è anche una grande opportunità.
Nei prossimi articoli parleremo più nel dettaglio di come puoi adattare il tuo negozio a questo nuovo mercato.

Resta connesso!

Fashion Marketing, Marketing 4.0, Marketing del Punto Vendita, Senza categoria

Conosci il linguaggio dei tuoi clienti?

errori-italiano-perdonati-crusca-300x200.jpg

Vi racconteremo un esempio comico del perché conoscere il linguaggio dei nostri clienti è fondamentale.

Una famiglia inglese, in gita di piacere, visita una graziosa casetta di proprietà di un pastore protestante, che sembra particolarmente indicata per le prossime vacanze estive e decidono di affittarla. Tornati a casa però ricordano di non aver visto i servizi igienici e scrivono al pastore la seguente lettera: “Egregio pastore, siamo la famiglia che alcuni giorni fa ha stipulato il contratto di affitto per la casetta di campagna, ma non abbiamo visto il W.C. Voglia cortesemente illuminarci a proposito”.

Ricevuta la lettera il pastore equivocando sull’abbreviazione e credendo si trattasse della cappella anglicana Wesley Chapel risponde così: “Gentili signori, ho molto apprezzato la vostra richiesta ed ho il piacere di comunicare che il luogo che Vi sta tanto a cuore si trova a circa 12 km dalla casa, il che può risultare scomodo a chi è abituato ad andarci spesso. Chi ha l’abitudine di trattenersi molto per la funzione può tranquillamente portarsi da mangiare, in modo da poter rimanere sul posto tutta la giornata. Il luogo si può raggiungere a piedi, in bicicletta o in macchina. E’ preferibile andarci per tempo per non disturbare gli altri. Nel locale c’è posto per 50 persone a sedere e 100 in piedi, i bambini siedono vicino agli adulti e tutti cantano in coro. All’entrata danno un foglio di carta e chi arriva in ritardo si serve del foglio del vicino. I fogli di carta devono essere utilizzati anche la volta successiva, per almeno un mese. Vi sono amplificatori per i suoni affinché si possano sentire anche all’esterno. Tutto quello che si raccoglie viene dato ai poveri. Ci sono fotografi specializzati a fotografare i presenti in tutte le posizioni, in modo da realizzare un album fotografico da esporre in bacheca. Io sarò lì tutti i giorni, mi auguro d’incontrarvi e di partecipare e donare tutti insieme.

Distinti Saluti

Fashion Marketing, Senza categoria

I negozi 4.0: non si torna indietro

“Il Retail 4.0 è l’ultima frontiera della distribuzione multicanale (o omnicanale). I diversi format sfruttano il mondo fisico e il mondo virtuale, il cloud e la mobility, scegliendo sempre più spesso soluzioni ibride e convergenti. Si compra online e si ritira in store, si sceglie in store e se la merce non c’è si ordina online, si acquista in rete ma se l’oggetto non piace si va in negozio a restituirlo. I negozi, sempre più connessi e comunicanti, offrono ai clienti varie formule per consultare le informazioni online: totem, tablet, specchi e pareti interattive ma anche app e soluzioni come Qr code e beacon.”

Scopri di più su: https://www.economyup.it/retail/retail-4-0/

retail40.713x365

Fashion Marketing

Vuoi analizzare le emozioni dei tuoi clienti?

emotion

Usa WonderStore! Grazie a sofisticati algoritmi di computer vision e ai sensori visuali, con cui il team della startup riesce a estrarre le caratteristiche uniche di ogni visitatore come sesso, età, emozioni, colore dei capelli e barba, occhiali, trucco e molti altri dati legati al punto vendita: numero di persone che sono entrate, orari di maggiore e minore afflusso, vetrine più attraenti, aree dello store più visitate.

Se vuoi saperne di più clicca sul seguente link:      wonderstorestartup

Fashion Marketing

Il vero Brand sei tu!

fda0763f67e56415dac63abb33581f82

Non paghiamo una società consulenza, ma un consulente. I nostri clienti non devono pagare i Brand, ma noi.

  • Noi siamo un Brand
  • I Brand rafforzano la Fiducia
  • La Fiducia crea Fedeltà
  • La Fedeltà genera Vantaggio Competitivo

Dobbiamo capire chi siamo, cosa ci rende unici, fissare i nostri obiettivi ed agire con passione!

“Sii te stesso; tutti gli altri sono già occupati”_ Oscar Wilde

Fashion Marketing

Come usare WhatsApp Business per il proprio Negozio.

Ho appena provato WhatsApp Business, una soluzione ideale per Punti Vendita e Agenzie di Rappresentanza (per le aziende è ancora presto, uscirà la versione Enterprise).

Premessa doverosa: è GRATIS!

Come funziona?

1 Scarico WhatsApp Business sul mio cellulare

2 Seguendo la procedura, dopo aver messo logo e marchio aziendale, lo associo ad un numero di telefono, fisso o mobile, anche diverso da quello che utilizzo sul mio device (fighissimo! posso mantenere il mio WA privato).

IL GIOCO E’ FATTO, PUOI COMUNICARE CON I TUOI CLIENTI IN MANIERA PROFESSIONALE creando liste Target (alto a destra –> nuovo gruppo…etc) a cui mandare promozioni mirate (questo se hai letto i miei articoli in cui parlo dell’importanza di creare un database aziendale!!!!!!).

Ed ora sono pronto ad inviti informali e veloci, ma professionali…

Vi aggiorno come sempre…

whatsapp-business